Tornando ieri sera, sulle scale di casa, ho avuto un momento in cui mi sono seduto, e ho ripensato a te. per quanto strano possa apparire, per quanto assurdo e colpevole possa essere, sei ancora dentro di me. Non a parole, a ricordi, o semplicemente nei gesti che mi ricordano di te. No, sei dentro la mia anima, ne hai lasciato un germe che col tempo cresce, e non so se sia lì a soffocarmi o a rendermi più forte, c'è, e devo conviverci.
Concentrandomi sul tuo viso ho notato che stà scomparendo, lentamente come tutti gli altri, perchè la mia mente non sembra fatta per ricordare , ma solo per elaborare, all'infinito, idee distanti tra di loro. Non c'è colpevolezza in questo, e sebbene provi a trovarla si nasconde così abilmente che il mio dimenticare non riesco a sentirlo sbagliato. Tu vivi in me, ora, e potranno le mie gambe percorrere migliaia di passi, potranno i miei occhi essere accecati da tutti i colori del mondo, tu sai immobile ed accanto a me, dormiente, finalmente tranquilla, perchè sei parte di me, come non lo è mai stato nessuno nella mia vita, e non potrà più esserlo.
domenica, dicembre 17
lunedì, dicembre 4
Eva Cassidy


Ventre
Immergo la penna
nel tuo ventre fecondo
c'è il mio seme
nel tuo letto
tra le dita
sono mie le labbra
che sfiori
la notte nello specchio
respiro il tuo sospiro
nel tuo ventre fecondo
c'è il mio seme
nel tuo letto
tra le dita
sono mie le labbra
che sfiori
la notte nello specchio
respiro il tuo sospiro
domenica, dicembre 3
Lampreda
succhio
- avida lampreda -
il mio dolore
concedo al male
di pervadere
le vene,
veleno fecondo,
è nel suo sangue
seccato al sole
che Dio urla isterico
le sue paure.
venerdì, dicembre 1
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