Musica di pioggia
nella mente
sulla pelle il lieve
pulsare
raccoglie i frammenti;
lucide perle e filo sottile.
Rallento così il momento
la memoria colora
la voce
di gesti, di sguardi,
ora limpida foresta
ora potenti
Il vagone si spinge pigro
portandomi alla mia casa,
è stato un giorno grave
sono ancora a vagare.
Ondivago il pensiero
l'ha seguito;
Non riesco a liberarlo.
Sorrido ogni tanto:
quante volte oggi
il mio nome è stato detto,
in quanti luoghi lasciato
incosciente e muto?
Non importa. Di tutte
le voci
lei suona nella mia mente,
l'unica silenziosa.
Ma aspetto, cammino sereno,
paziente.
Arriverò anche lì.
Senza sapere che fare,
senza capire le carte scoperte,
senza dote nè oro,
solo sogni mani parole.
venerdì, giugno 11
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