lunedì, novembre 24

Ascolto i passi

Oggi ho ascoltato i miei passi. non lo facevo da molto tempo. Il rumore delle suole che calpestano la neve per esempio. O il suono delle maniche della giacca sul muro fradicio di pioggia, il ticchettare della plastica sulla panchina del battello che si mescola al motore di ferro contro ferro del motore.
Il continuo sfregare della propria vita sulle cose che non ci appartengono, che sono lì; solo di passaggio. Ho registrato ogni viso, gesto, luce e odore che ho attraversato oggi.
Riprendo il controllo di quelle percezioni che pensavo perdute, le indirizzo di nuovo precise, infallibili. Ricordo i dettagli, percepisco l'aria scaldarsi durante il giorno, il sole che batte, oltre le nuvole e sposta l'ago del barometro. Le gomme dell'auto scivolano sulla neve, il rumore dei pistoni sotto il cofano un ritmo appena spezzato dal vetro su cui passano le spazzole ogni secondo e mezzo, il lento ritirarsi del vapore mentre l'abitacolo si riscalda e la neve comincia a disciogliersi appena si appoggia sulla carrozzeria.
Tutto questo lo ricordo, la concentrazione necessaria per percepirlo e ricordarlo una forza di cui ricordo il calore, e che stringo a me.
Ho gli strumenti, mi manca uno scopo chiaro per applicarla, ma se è tornata è perchè da qualche parte nella mia mente qualcosa si è accorto che servirà, ed a me basta solo aspettare.

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