lunedì, ottobre 16

Lo scrivo per te. che sei lì, sola in un angolo di vita che ti opprime, che ti soffoca ancora prima di ucciderti. Te lo scrivo perchè sento la tua vita spegnersi, e rimango in silenzio, immobile, colpevole di non avere la forza di vincere il tuo nemico. Te lo scrivo perchè tu possa leggerlo ogni volta che vorrai, possa sapere che lo grido al mondo, possa sapere che, quando qualcuno ti volterà le spalle, ti basterà indicarmi con un dito, e capirà che non è come noi.
Mi fai vedere cos'è la vita davvero, quanto conti l'amore, e come non lo debba sprecare con persone che non lo meritano. Mi aiuti, senza saperlo, nell'ennesima volta in cui me la prendo in culo, nell'ennesima volta in cui una persona non si dimostra all'altezza. Il tuo dolore annulla il mio, il tuo destino mi fa vedere davvero cosa è prezioso.
E mi viene voglia, in quei momenti, di buttare via i soldi, i successi, le parole con le quali riempio le giornate. Mi viene voglia di strappare il cuore e gettarlo via perchè qualcuno ci passi sopra e, nei giorni, dimenticarlo, come devo dimenticare chi mi fa soffrire. Ascolto le tue parole e sorrido, alla sfiga, al dolore che ci porteremo in petto per qualcosa di cui, come al solito, non siamo colpevoli.
Mi dici che le avrei dato la luna, è vero, forse di più. Mi dici che sbaglio a dedicare la mia vita alla felicità di un'altra. Ma lo faccio, anche con te. ma tu la meriti intensamente di più, e nessuno potrà mai dartela completamente. E se in un solo momento ruberò al male che ti possiede un momento di gioia, beh, quello vale più di mille sorrisi che ho regalato a chi mi fa e ha fatto soffrire. Perchè, come mi hai detto tu non siamo come loro. c'è un mare che ci separa, c'è una luce che in loro non brilla, c'è un'energia che ci condanna a non poterli capire quando ci deludono, quando deliberatamente ci fanno soffrire. è ciò per cui per quanto desiderino la luna, non avranno altro che polvere negli occhi. e poi, quando si troveranno senza nulla che lacrime e qualche ricordo, guarderanno in alto e magari sapranno cosa hanno perduto.
No, non ne valeva la pena, è stata la fortuna a mettermi in mano ciò di cui avevo bisogno per liberarmi del dolore che voleva farmi. e quando leggerai mi dirai, magari in una telefonata arrabbiata, che non è fortuna, è Karma, e che il Karma è il risultato delle tue azioni, e che tu, sì, mi dirai TU sei il mio buon Karma, e che devo tenerti stretta perchè tu sei ciò che mi renderà felice. Sì, forse sì, non ci credo più tanto al Karma, non ci credo più tanto che rendere felice una persona porti a qualcos'altro di altrettanto bello. e non per questo ti lascio andare.
Il problema è che sei mesi con una persona ed è un libro aperto per me, e conosco già i suoi pensieri, conosco già il "sentirsi tradita" o il "siamo liberi". Immagino già l'espressione del viso, i pensieri. Mi rimproveri se mi dispiace, ma non posso fare a meno di sentirmi in colpa anche io, anche solo per quell'istante di dolore provocato. Desidero il bene di una persona, e la abbandono con un istante di dolore. Avevo bisogno delle tue parole, e me le hai date, avevo bisogno che tu guardassi dove io non posso vedere, e mi raccontassi cosa vedevi. Le ricordo perfettamente, sono incise nella mia memoria: "in quel caso non si cerca contemporaneamente l'altra persona, in quel caso si prende il coraggio, come faremmo noi, e gli se lo dice in faccia, non si gioca con i sentimenti, e si rinuncia a quello che potresti dargli". è così facile da dire, è così difficile che pochi lo fanno, ancora meno lo pensano davvero. In quel momento, in quella stanza, nei tuoi occhi quelle parole raccontavano un dolore che non posso dimenticare. L'amore è un bene prezioso, ed è così strano che solo noi ne sentiamo il calore.
Però mi accorgo, e ti accorgi, che non parlo di te, parlo di lei. Ma è per dirti quanto vali, e quanto devi tenere duro, e quanto la tua vita possa essere felice, possa essere speciale se solo lo volessi. E che ti resterò accanto, qualunque scelta tu voglia fare, e che porterò fiori freschi, ogni volta che potrò, non importa dove, se su di una tomba o si di un vaso in salotto. perchè tu mi dai il dono più grande che possa sperare, la certezza che persone come noi esistono, e che si trovano. Basta solo brillare abbastanza, basta solo dimenticare e perdonare chi ci fa soffrire, e cercare, magari nei pensieri più inusitati, magari accanto a se.
Resta con me, con noi, non spegnere quella luce, non ti deluderò, e ti proteggerò.

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