martedì, febbraio 5

Dialoghi

Oggi ho scritto un pò di dialoghi. poi per caso sono finito qui, su questo blog che non uso da tempo.

Allora, vediamo.

Il blog potrei usarlo anche per raccontare cosa ho visto oggi di bello, di interessante. Magari funziona. mi abituo e poi non smetto, sarebbe una bella dipendenza.

Però la prima volta lo farò in maniera retroattiva, e in breve tempo perchè sono stanco.

Ieri sera, notte, pioveva a venezia. Nella terrazza di casa mia, ingombra di piante, la pioggia raramente cade sulle mattonelle. Scivola tra le foglie, rimbalza sui rami, si lascia assorbire dalla corteccia di alcune piante.
Vi è una sola lampada, dal paralume antico, di ferro battuto come se fosse una locanda, e la luce, bianchissima, si riflette su quella che improvvisamente diventa una giungla. Le piante diventano nere, aggressive. Lucide e nervose, con la pioggia che lava la polvere.
Mi sono soffermato a sorridere di come i luoghi che conosciamo, i famosi luoghi familiari, i luoghi della nostra anima, quei luoghi che riconosciamo spesso prima di vederli, e sui quali ci soffermiamo quando diventano macerie. Proprio di quei luoghi noi riteniamo di essere padroni, quando invece come ogni luogo hanno una propria anima, un proprio comunicare, che non è il nostro.

Certo, pensiero banale, ma se anzichè leggerlo lo si prova, assume un'altra importanza.

Vado a letto che è meglio...

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