venerdì, giugno 11

Estemporaneo Italo-Cinese

La solitudine ti afferra come l'onda, ti tiene in apnea. Attutisce i suoni e ti porta in un mondo alieno, ostile, dove si contano i battiti del proprio cuore ed i polmoni si rinnegano. Lì, da soli, immaginiamo l'attimo in cui smetteremo di lottare affondando lenti, senza più spingerci in superficie.
Ed ogni istante vissuto respirando appare prezioso, vorremmo non aver sprecato tanta vita e tanto amore nell'illusione che non avrebbero mai smesso di venirci incontro mansueti. Vorremmo una persona che ci esaltasse, con cui ricercare l'assoluto, vorremmo che i rumori mitigati del cielo fossero spiegati e scoperti secondo la nostra natura e istinto, non percorrendo sentieri nascosti che nessun conosce ma tutti percorrono.

Infine afferriamo una delle tante mani che ci si avvicinano nel buio, senza sapere o scegliere veramente, la stringiamo e risaliamo; respiriamo e ridiamo con amici stringendo la persona che ci ha riportato lì, facciamo sesso ed un viaggio, conviviamo gli spazi e cerchiamo di controllare la noia. Accettiamo ciò che viene dato e scacciamo l'inquietudine del futuro.

Ma lentamente la mano si trattiene dall'indicare in ogni momento ciò per cui il cuore si lamenta o gioisce, perdiamo attenzione per l'altro/a, affondiamo di nuovo, dimentichiamo quanto preziosi quei momenti ci sono sembrati quando non respiravamo. la vita rallenta i battiti, il corpo dimentica il piacere, il pensiero si fa pesante, riposa in attesa che l'onda ritorni.

Sbagliamo sempre, rinneghiamo che la felicità si vive di momenti e gesti spontanei, il futuro semplice (Citazione) non va discusso con guerre di parole o sacrifici, ma è naturale. Dimentichiamo che la persona che si vuole accanto non c'è, ma bisogna invece cercare di crescere insieme ogni giorno. Di coppie felici ne ho conosciute, e tutte hanno una cosa in comune: non hanno paura di mettersi in gioco, non hanno barriere. Forse il segreto è lì.

Buona vita, migrante

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